Tuesday, November 10, 2009

Nel silenzio



Come si inizia a scrivere qualcosa che
non si conosce. Facile oggi, seduta dietro
ad il mio PC provare a risentire quello che
fu più di mezzo secolo fa.

Una lettera che vola al vento. Un capello
che sporge da una trincea, una scarpa bucata
piena di fango, ma nessuno e li per indossare il
tuo dolore o per scrivere quello che no si
doveva far sapere al mondo.

Giovani donne e uomini quasi tutti appena
usciti da la pubertà, alcuni ragazzi ancora non
avevano ne barbe e ragazze senza avere un
petto pienamente formato, si trovano dietro
della trincea con delle arme mai visti nelle
lor vite. Ma perche siamo qui con queste
arme, perche dobbiamo uccidere altri giovani,
solo perche erano in un'altra trincea a
100 metri più lontani. Ma l'ordine del
mattino era di eliminare il più grande
numero di avversari possibile.
Odori di carne umana bruciata, lamenti
e pianti nel silenzio della notte
o era del giorno..

Un freddo che ci faceva battere gli denti
anche se al solo rumore poteva essere il
nostro ultimo fiato. Quante volte abbiamo
pianto nel silenzio e pregare di potere
ritornare nelle nostre case, nostre famiglie
e potere riabbracciare i nostri cari e dirgli
che le battaglie non sono cose da portare
avanti, ma di neanche immaginarli.
L'uomo crea e l'uomo distrugge
nel silenzio e nessuno può fermare
la distruzione che si vede, si sente,
si maledica, noi qui dove riposiamo, ora niente
più ci potrà far male, ma quelli che rimangano
porteranno sempre un buco nel cuore per I lori
giovani partiti a far guerra e non sono mai
più ritornati. Oggi sotto un cielo azzurro,
un sole indebolito, quando suonerà la
undicesima ora del undicesimo mese,
ricordatevi di noi, che abbiamo sacrificato
le nostre vite per voi, fate che questi
sacrifici siano valido nel futuro e che
nessuno essere umano sia nei nostri scarpone
persi tra due trincea in un angolo del mondo
sperduto e dimenticati ...

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