Monday, April 8, 2013

Momenti di lucidita

Prelude:
Storia di un bambino  di 14 anni Jonas
abitando di una stanza d'ospedale
da più di 3 anni, ogni tanto (momenti
di lucidita) lui mi racconta come vede la vita,
le sue speranze,paure e prega per una cura
ad una sua malattiaimmaginare.
"Una pioggia fine, dolce e silenziosa,
scivola lenta sui tetti sconnessi
del solingo borgo marino
lontano dai tumulti del mondo.
Il gocciolio dell’acqua accompagna
il silenzio di povera gente
seduta davanti a un camino
che porta  i segni di un tempo sospeso. 
Stretti attorno al focolare
che  illumina a tratti, stanchi  volti,
 si scambiano commenti  sottovoce
come se  fosse loro impedito
di  parlare a voce normale.
Sugli sporchi vetri delle finestre,
righe di lacrime versate dal cielo,
sembrano piangere il fuoco che muore.
 Restano solo ardenti  tizzoni  di brace
e la speranza che il loro tepore
possa durare per  tutta la notte.
Tra gelide coltri che han perso ogni colore,
si attende che in fretta l'alba ritorni
 e le nuvole, diradate dal vento, si aprano
al tepore di un giorno pieno di sole.
Col giovane viso sul freddo cuscino
s’addormenta così l’ultimo nato del borgo
aspettando una grazia dal cielo,
sognando il bacio dalla sua amata sirena.

Risvegliarsi vorrebbe nel suo mondo fatato
dove i pensieri non hanno barriere
e il suo corpo, senza alcuna  catena,
possa libero nell’aria nuotare
come i delfini, come la sirena nel mare.
Giocare vorrebbe come gli altri  ragazzi
senza lo sguardo curioso della pietà che ferisce
ma con l’abbraccio di  un dolce sorriso.
Passerà questa notte, passeranno altri giorni
altri ostacoli, altre barriere s’innalzeranno,
nasceranno altre attese, altre speranze.
Dove il cielo si congiunge al  mare,
la bella sirena aspetta d’entrare davvero
in quell’umile casa di un borgo disperso,
lontano dai tumulti dal mondo.....
privi di impedimenti fisici o mentale,
solo li sono uguali a tutti gli altri membri
della società dove passano inosservati e nessuno
si gira con una immensa pietà che si legge
nei occhi di chi osa guardarli".

NB: No serve piu ringraziare Sig.Davide,
ma questa volta sono persone dell'ospedale
dei bambini che gli dicano 'GRAZIE.

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