Monday, October 28, 2013

Uscire dalla conchiglia


Uscire dalla conchiglia della paura
è  come dare un calcio a la vita
per volersi alla fine ribellare.
A volte reagire con forza aiuta
a comprendere che nulla è
soltanto bene o solo male.
A cosa serva l'avere tanti soldi se non
ci si può comprare la salute né
quella dei propri e neppure quella
degli amici?
Se non si possiede niente,
non saremo assillati dal pensiero
di come, all nostra scomparsa,
finiranno le nostre ricchezze.
Se un Signore esiste,
che cosa vuole da noi,
poveri esseri umani?
Perché ci terrebbe tanto
a far conoscere anche a noi
quest'arcana sofferenza?
Da anni non credo più a NIENTE,
anche se, a volte, improvvisa una
remota coscienza riaffiora
e mi rammenta in un sussurro
che qui, su questa terra, io, te, noi
siamo solo di passaggio.
Veniamo al mondo piangendo e nudi,
cosi come nudi e piangendo,
faremmo ritorno alla terra.

NB:Grazie Davide del tuo aiuto.

Sunday, October 13, 2013

Le mie paure

Le mie paure sono come le onde,
un momento burrascose
altre volte lisce come specchio
su di un mare calmissimo.
Nessuno può fermarle,
e a nessuno posso regalarle.
Mi accompagnano col loro peso
in ogni istante del mio cammino
e non riesco a disfarmene.
Sono nata per sopportare
le paure mie e del mondo.
Vorrei tanto poterle lasciare
affidandole ad altre mani
ma nessuno le vuole accettare
e così non posso che abituarmi
a convivere giorno per giorno
col fardello di queste mie paure.

NB: Grazie a Davide per il suo
aiuto.  Era da un bel po che 
non scriveva su questo blog.

Thursday, October 10, 2013

Maledetta vita.....

Maledetta vita, ti accanì sempre
sulle stesse persone, non dai treva,
sei felice solo quando vedi i tuoi figli
piangere lacrime di sangue,
di dolori e d'incredulità
ma te ne freghi e non t'importa
se vedi un cuore perdere i suoi
pezzi giorni dopo giorni a le brutte notizie.
Ma perché non viene a prendere me
e lasci i miei figli proseguire la loro di vite,
lasci che crescano e guidano la loro
giovanissima famiglia.
E no questo e troppo chiederti
ed io piango nel silenzio senza
farmi vedere dai figli.
Come faccio io ad essere il pilastro
del ottimismo quando vedo i visi
di questi segnati dai dolori e brutte
notizie sulla loro salute.......
Io no so ancora per quando tempo
sarò forte, il mio cuore si muore
sempre di più ogni giorni che passano
e no posso fermare queste maledette
di malattia.
Come faccio io a guardarli in faccia
senza scoppiare in lacrime!

Monday, October 7, 2013

Siamo differenti?

Mi risveglierò come me stessa,
O
sarò un'altra persona
di tipo differente,
di linguaggio poco comune,
la mia pelle sarà come tutti le altre?
o sarò cosi differente che nessuno
vorrà avvicinarsi a me - per paura
Ma paura di cosa?

Ditelo mi voi che siete presi

con questi sentimenti    ....

Tanto io ci sono abituata e non

trovo differenza.


Friday, October 4, 2013

Paura

C'è qualcuno che mi segue!
ma chi sei,
ma cosa vuoi,
fermati ti proibisco di seguirmi,
mia richiesta resto nel nulla,
fu sempre seguita.
Affrettai il mio passo,
in piena fugga a passi di corsa
rumore assordante mi assalivano
Ma i  piedi diventavano blocchi di cementi,
il mio fiato si fermava nei polmoni,
i miei occhi riflettevano la paura assurda,
e vedeva tutto CIO che mi poteva succedere
come in un pellicola  d'orrore.
Ecco dopo un attimo, che a me sembro
un'eternità, un filo di  fiato raggiunse
il mio collo e la pelle d'oca si fece sentire
a l'istante.
Corri, corri sempre più veloce,
certamente troverai qualcuno che ti
aiuterà...
Ma più correva e più non vedevo
nessuno intorno.
Cosa faccio adesso,
mi fermo e confrontò la verità,
o correre finché non c'è la
faccio più e mi ritrova giaccia per
terra. No mi metto a gridare,
sperando che i miei strilli posso arrivare a qualcuno.
Ma cosa sto dicendo!
se quel qualcuno e dietro di me e mi corra dietro.
Una mano di ferro si possa su una mia
spalla e di colpo mi fermo e mi mise
a gridare con una forza che mi era
straniera, io che no parlo mai forte,
la mia voce, mi dicano, che e delicata
come il canto di un merlo.
Quella mano scottava,
mi sta distruggendo
la mia pelle inerita, si messe ad arrossire e
quel dolore giacile su tutto il mio corpo,
distinto mi girai....... nessuno,
no può essere nessuno, sto diventando
fuori di me per no vedere anima viva
nei intorni. Ferma come una mummia
di ghiaccio senti una cascata di sudore
gravitare verso il basso e fuggire in
una corrente tra i mattoni di strada.
Notte buia, silenziosa, nel lontano campo
una campanella suono la mezzanotte,
era l'ora delle streghe che uscivano dai
cimiteri, percorrere le strade e case
di gente con una coscienza debole di
paure e d'orrore, un po come la mia
fu quella notte di un lontano novembre
dopo la scoperta della mia follia immaginare
o verissima, no saprei........