Friday, November 13, 2015

Ferie di famiglia - l'arrivo


Finalmente si aprirono le porte dell'aereo e respirammo
l'aria della nostra terra nativa.
Bastò lo scambio di uno sguardo con mio marito
per condividere quella gioia e speravo
che anche gli altri componenti della nostra
famiglia potessero provare lo stesso
sentimento pur non essendo la loro patria.
Raccolte le valigie e passati i controlli
della dogana, un signore di una quarantina
d'anni, mi chiese dove avremmo trascorso
le nostre due settimane. Gli raccontai del
nostro viaggio e gli dissi che avremmo percorso
l'autostrada Roma-Napoli. Lui, con un
finto sorriso sulle labbra e un pizzico di malizia
negli occhi, mi disse: "Beh ora conoscerete il forno Italiano..."
e io avrei voluto rispondergli :" Amico, se tu venissi nel
mio paese adottivo, ti farei provare quale frigorifero sia
e non ti lamenteresti più del forno italiano!".
Successivamente andammo alla ricerca della compagnia
di noleggio delle auto. Fatti tre piani in un ascensore
mezzo rotto, arrivammo finalmente, con prenotazione in
mano, ad uno sportello. C'era una coda lunghissima,
qualcuno dei nostri si mise in fila ed io con gli altri
ci mettemmo in un angolo ad aspettare.
OK tutto bene...aspettiamo,aspettiamo,
aspettiamo e ancora aspettiamo.
Intanto un po' di sete e d'appetito cominciò
a farsi sentire. Giunti al bancone, mia figlia e
suo padre stavano discutendo più di quanto mi
aspettassi. Passarono cinque minuti e
continuavano a discutere, poi 10 minuti, 20, 30
minuti e la discussione proseguiva.
Gli altri clienti cominciavano a lamentarsi,
ma niente da fare "Marco B", l'impiegato allo sportello,
continuava a dire che la mini-van prenotata,
per noi non c'era!
Ma come, con la prenotazione in mano,
con il pagamento già effettuato per i 4 giorni
nei quali ci sarebbe servita ...la mini-van non c'era?!
A quel punto anche la pazienza di mio marito e
mia figlia non c'era più.
Ci offrivano un'auto per 6 persone ...
ma noi eravamo in 7 e in più c'erano i bagagli.
"Marco B" diceva che gli spiaceva ma non poteva
fare niente. Allora mia figlia chiese il suo nome
e quello del direttore, poi si mise a scrivere ad alta
voce un e-mail al Presidente della compagnia di noleggio.
Marco Bello, questo era il suo cognome,
sentendo nominare il Presidente che mia figlia
conosceva ed al quale stava chiedendo l'utilizzo della
sua mini-van, usata quando veniva a Roma...
cambiò subito di colore diventando paonazzo!
Cari lettori, dopo 45 minuti, la mini-van fatta arrivare
apposta da Civitavecchia era a nostra disposizione e
anche se non era pulita, era certo meglio di niente.
E così potemmo partire. Eravamo tutti con un gran
appetito e stanchi morti senza sapere che...
un altro disastro ci aspettava!
Giunti in albergo non c'erano stanze per noi.
Mostrammo la prenotazione, ma poiché eravamo
arrivati in ritardo, avevano dato le nostre stanze
ad altri clienti. Voglio stendere un velo pietoso sul nome
dell'albergo in quanto ci hanno dato delle
camere simili a dei tuguri...
noi abbiamo accettato solo perché era la soluzione per
una notte soltanto. Finalmente il giorno dopo ci
diedero stanze da "...cristiani".
Facemmo quindi visita al vecchio casolare dei genitori,
andammo a trovare alcuni parenti e a passeggiare
per il piccolo paese che avevamo tutto per noi.
E' stato molto bello fare vedere il paesino dei nonni e
dei bisnonni paterni alle mie nipoti che ad un certo
punto mi chiesero come mai alle due del pomeriggio,
nei vicoli e in piazza, non ci fosse in giro nessuno.
" Mie care nipoti - dissi - a quest'ora e in questa stagione,
dopopranzo ( si fa la "pennichella" - un sonnellino - )
è tutto chiuso e le strade restano vuote".
Di questo fatto le mie nipoti furono molto contente
perché cosi ebbero tutto il paese a loro disposizione e
smossero così anche le pietre ...per la curiosità!
 
OK la prossima puntata sarà la crociera ed il ritorno a casa.
 
NB: Ciao Davide, grazie e tutto quello che ti so dire.

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